Cos’è la ciclotimia?
La ciclotimia è un disturbo dell’umore, in cui si alternano momenti di ipomania a momenti di depressione.
Secondo il DSM, per una diagnosi di disturbo ciclotimico le alternanze tra lo stato ipomaniacale e lo stato depressivo devono durare due anni, un anno nei bambini e negli adolescenti.
Il disturbo ciclotimico, si configura in modo meno grave del disturbo bipolare, difatti gli episodi maniacali, non soddisfano i criteri per un disturbo maniacale e i sintomi depressivi non soddisfano i criteri per un disturbo depressivo maggiore, difatti nel disturbo maniacale depressivo si osserva una compromissione della vita sociale e lavorativa dell’individuo, cosa che non avviene nel disturbo ciclotimico.
le stime del disturbo nella popolazione, oscillano tra il 0,4% e l’1%
Sintomi fase ipomaniacale
- Eccesso di ottimismo
- Eccessiva fiducia in se stessi
- Scarsa capacità critica
- Comportamenti aggressivi
- Eccessiva carica sessuale
- Esibizionismo
- Scarsa capacità di concentrazione
- Insonnia
Sintomi fase depressiva
- Pessimismo
- Comportamenti autolesionistici
- Sentirsi affaticati
- Calo del desiderio sessuale
- Apatia
- Bassa autostima
- Irritabilità
- Condurre una vita isolata
Quali sono le cause del disturbo ciclotimico?
Le cause principali dei disturbi dell’umore sono “genetiche”, ma anche uno stile di vita sregolato; basato sull’uso di droghe, alcool, stress, il dormire poco, può favorire l’insorgenza del disturbo.
Quali cure?
La Terapia farmacologica è costituita prevalentemente da stabilizzanti dell’umore, in alternativa antipsicotici, gli ansiolitici possono aiutare il paziente a migliorare la qualità del sonno.
- Le psicoterapie più indicate sono la psicoterapia cognitivo-comportamentale, la psicoterapia familiare.
- La psicoterapia cognitiva-comportamentale; aiuta a riconoscere le distorsioni cognitive, le distorsioni comprendono l‟attenzione selettiva per gli aspetti negativi delle circostanze e le deduzioni irrealisticamente morbose sulle loro conseguenze; la terapia cognitiva, permette al paziente di ridurre le manifestazioni depressive, aiutandolo a riconoscere e modificare le idee, gli schemi di pensiero disfunzionali, creando modalità di pensiero più aderenti alla realtà.
- La terapia familiare; nella famiglia può esserci un nucleo depressivo, di cui il paziente è portatore del sintomo, soltanto cambiando le regole del sistema famiglia, nella persona e nella famiglia si ottiene un cambiamento in termini di maggiore funzionalità.
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