Gli effeti del rumore sulla psiche

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Rumore e Stress

Il rumore è definito come un’emissione  sonora indesiderata che presenta componenti fisiche (intensità, frequenza, periodicità, durata, predicibilità) e una componente psicologica di tipo cognitivo, che lo identifica come indesiderato per il suo grado di sgradevolezza.

Esiste una grande variabilità interindividuale circa il grado di stress prodotto dal rumore; tale variabilità è in relazione a caratteristiche  fisiche come l’intensità  e la durata del rumore, ma anche al giudizio individuale sulla necessità del rumore, a quanto esso sia giudicato nocivo per la propria salute, alla possibilità di controllarlo.

Numerose ricerche (Finkelman e Glass, 1979; Moser e Lidvan, 1988; Cohen et al., 1986) hanno preso in esame gli effetti del rumore sulla prestazione dell’individuo nell’eseguire un compito. Gli effetti osservati dipendono dalle caratteristiche del rumore, dal tipo di compito richiesto, dalla tolleranza soggettiva allo stress e alle caratteristiche di personalità dei soggetti.

Le ricerche in laboratorio mostrano che i rumori relativamente poco intensi non influenzano la performance in compiti motori o cognitivi semplici; la prestazione è invece notevolmente influenzata quando i soggetti sono impegnati in compiti di vigilanza, di memoria o comunque in compiti complessi.

I rumori intensi e non prevedibili producono effetti post-esposizione (after-effects) che hanno influenza sulla prestazione anche dopo la cessazione dell’esposizione a causa della persistenza dell’attivazione causata dal rumore.

Rumore e comportamento sociale

Per quanto riguarda gli effetti del rumore sul comportamento sociale, gli studi hanno preso in considerazione la sensibilità verso l’altro, le condotte di aiuto e l’aggressività. In generale, i soggetti esposti a rumori intensi sono più intolleranti nei confronti degli altri e meno sensibili ai loro problemi (Sauser e chambers, 1978). La dimunzione delle condotte altruiste e prosociali sotto l’effetto del rumore è imputabile alla tendenza a proteggersi dal rumore e al calo dell’attenzione nei confronti degli stimoli esterni, che portano a prestare meno attenzione ai segnali di richiesta di aiuto (Moser 1995).

Al contempo, il rumore riduce la tolleranza alla frustrazione, favorendo l’ostilità e condotte aggressive . In una ricerca di Konecni, (1975) risulta che soggetti esposti a forti stimolazioni sonore risultano più aggressivi di soggetti esposti a rumori lievi; l’autore sottolinea come ciò avvenga attraverso un aumento di eccitazione, che avrebbe un effetto di facilitazione sull’aggressività.

di Fabio De Santis

Bibliografia.

De Santis F. (2008) “Fattori conflittuali in contesti urbani” Tesi di Laurea. Facoltà di Psicologia, Università degli studi di Roma “LA SAPIENZA”