Lutto e DSM

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Secondo il DSM –IV-TR (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders,) il lutto è la reazione alla perdita di una persona cara, e la diagnosi di disturbo depressivo maggiore non viene fatta se i sintomi non sono più presenti 2 mesi dopo la perdita. Comunque, la presenza di certi sintomi che non sono caratteristici di una reazione “normale” di lutto può essere utile per differenziare il lutto da un episodio depressivo maggiore, questi sintomi includono:
Sentimenti di colpa riguardanti cose diverse dalle azioni fatte o non fatte dal soggetto sopravvissuto al momento della morte; pensieri di morte diversi dal sentimento del soggetto sopravvissuto che sarebbe meglio essere morto o che avrebbe dovuto morire con la persona deceduta; pensieri eccessivi e morbosi di inutilità; marcato rallentamento psicomotorio; prolungata e intensa compromissione del funzionamento; esperienze allucinatorie diverse dal pensare di udire la voce, o di vedere fuggevolmente l’immagine della persona deceduta.

Lutto: cosa dice il DSM V?

Nell’ultima edizione del Dsm,la numero V avvenuta nel maggio 2013, sono presenti alcune differenze nella definizione del lutto. Difatti per Dsm V : ”è normale affliggersi per la morte di un parente o di un amico stretto e quando i sintomi della perdita assumono una rilevanza clinica il Dsm V ci permette di codificarli come lutto non complicato, sempre che i sintomi non durino troppo a lungo il problema è che i sintomi legati al lutto possono rassomigliare ad un episodio depressivo maggiore, alcuni sintomi possono aiutarvi a stabilire se oltre al lutto il paziente sia affetto da un episodio depressivo maggiore:
1 Sentimenti di colpa (per fatti diversi da quelli che avrebbero potuto prevenire la morte).
2 Desideri di morte (diversi dal desiderio del sopravissuto di essere morto con la persona amata).
3 Rallentamento dell’attività psicomotoria.
4 Gravi preoccupazioni di inadeguatezza.
5 Funzionamento marcatamente deficitario per un periodo di tempo insolitamente lungo.
6 Allucinazioni (diverse dal vedere o sentire il deceduto).
La differenza tra le vecchia e la nuova edizione del Dsm, avviene proprio in quest’ultimo passaggio “tradizionalmente una diagnosi di malattia depressiva non veniva posta in essere quando la durata dei sintomi non raggiungeva i due mesi, adesso in presenza di sintomi suggestivi, siamo invece incoraggiati a porre una diagnosi di disturbo depressivo maggiore senza prendere in considerazione il lutto.

Articolo di Fabio De Santis