Famoso per l’approccio dinamico breve è Davanloo, altri autori sono Malan e Mann e Sifneos.
Questi approcci di tipo dinamico, mantengono in gran parte la stessa centralità teorica dell’opera Freudiana, ma variano nel setting, utilizzando delle varianti per accelerare le guarigioni, oppure per allargare il campo dei disturbi da trattare: tipo le psicosi, difficilmente lavorabili nell’analisi classica.
Davanloo nella sua “psicoterapia intensiva dinamica breve” ha spostato il suo focus su una maggiore attività interpretativa da parte del terapeuta, per riuscire ad accorciare i tempi della psicoterapia; mentre per Malan è importante interpretare solamente il racconto in seduta che sembra essere legato al problema principale del paziente.
Nelle psicoterapie dinamiche brevi non si usa il lettino, ma il tavolo con le due sedie, con cadenza settimanale delle sedute (al massimo due nei casi più gravi).
All’inizio del percorso si stabilisce l’obiettivo finale della terapia, ed il tempo di durata ( anche per permettere al paziente una maggiore autonomia).
I risultati che si ottengono con le terapie dinamiche brevi, sembrano essere paragonabili a quelli ottenuti sottoponendosi ad una terapia psicoanalitica.
Lo standard della terapia breve dinamica è di 30 sedute.
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