I segreti del linguaggio del corpo

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Ciao! sapevi che la maggior parte della comunicazione è non verbale? L’antropologo Albert Mehrabian ha stabilito che solamente il 7% della comunicazione è verbale, mentre nel restante 93% è suddivisa in questo modo:

55% dal linguaggio del corpo, e il restante 33% dal tono della voce.

Più specificatamente, possiamo distinguere in la paralinguistica: Tono, silenzio, volume, mugugni, ecc.

La prossemica, definita dallo psicologo Hall, lo studio di come l’uomo struttura inconsciamente i microspazi-, le distanze tra gli uomini mentre conducono le transazioni quotidiane-, l’organizzazione dello spazio nella propria casa e negli altri edifici e infine la struttura delle sue città.

Per cinesica, intendiamo la scienza che studia i movimenti di ogni singola parte del corpo; Paul Elkman e Wallace Friesen attraverso i loro studi, ci hanno documentato cinque classi di segnali cinesici:

  • Emblemi: sono gesti che sostituiscono la comunicazione verbale, ma che sono subito compresi dall’interlocutore, anche se in paesi e culture diverse alcuni gesti emblematici possono assumere significati diversi, per esempio il gesto emblematico quasi universale dell’”OK”, a Malta, invece, è esibito quando s’intende comunicare che qualcuno è omosessuale con intento offensivo, in Giappone lo stesso gesto è riferito quando si parla di denaro, mentre da noi Italia, quando si parla di quattrini, si strofinano indice e pollice.
  • Illustratori: Sono movimenti direttamente collegati al discorso e servono a dare una rappresentazione visiva di ciò che è detto, a volte si usano per semplificare quello che si sta dicendo, per esempio: le bacchette sono quelle che enfatizzano particolari frasi, i movimenti ideografici indicano la direzione del pensiero, i movimenti deittici che segnalano qualcuno o qualcosa attorno a noi, i movimenti spaziali che rappresentano una relazione spaziale;
  • Affect-display: espressioni facciali, gesti degli arti, posture, alcuni sono molto evidenti, come le espressioni che manifestiamo, quando proviamo paura e collera.
  • Gesti regolatori: servono per regolare meglio la conversazione con l’interlocutore di turno, il più delle volte sono movimenti del tutto involontari, e si eseguono abitualmente, come annuire con la testa, cambiare posizione del corpo;
  • Adattatori: sono gesti che descrivono lo stato d’animo della persona, sono quindi molto personali e difficili da controllare volontariamente.

In un prossimo articolo amplierò l’argomentazione, descrivendoti più specificatamente alcuni comportamenti non verbali, come i comportamenti che esprimono apertura e quelli di chiusura verso una certa situazione, il linguaggio del corpo di chi vuole sedurre, e tanti altri ancora segnali di CNV (comunicazione non verbale).

Mi raccomando!: continua a seguirmi.

Articolo di: Fabio De Santis