Emetofobia e DOC da contaminazione.
In questo nuovo articolo desidero delineare le differenze tra due disturbi apparentemente simili ma con sottili differenze, l’emetofobia e il doc da contaminazione.
Queste diversità non sfuggono all’occhio del clinico preparato, è importante però che le diagnosi vengano fatte appositamente da chi di mestiere si interessa di salute e bisogna invece bandire le valutazioni fa da te.
Cos’è l’emetofobia?
L’emetofobia è la fobia del vomito, chi soffre di questo disturbo teme di trovarsi in situazioni che potrebbero scatenargli nausea e conseguente espulsione del contenuto nello stomaco.
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Il paziente che prevede di rimettere evita le situazioni potenzialmente ansiogene, come uscire per andare in pizzeria, ristoranti, bar.
La sua paura principale è che lui possa sentirsi male durante un pasto, ma ha timore anche che qualcun altro presente nel suo raggio di azione possa sentirsi male.
il pensiero presente è questo:” se lui si sente male davanti a me, mi sentirò male anche io”.
La vita in queste condizioni diviene molto limitante, anzi spesso ci si sente prigionieri.
Il DOC da contaminazione
Il paziente che soffre di disturbo ossessivo compulsivo da contaminazione a differenza dell’emetofobico, non teme particolarmente gli incontri sociali, al massimo può provare un minimo di tensione.
Spesso cena o mangia normalmente con altre persone, salvo in seguito mettere in atto alcune strategie fallaci per placare la propria ansia.
Uno dei possibili rituali può essere quello di prepararsi delle tisane o massaggiarsi lo stomaco per un certo numero di volte, oppure farsi un breve check up diagnostico per trovare indizi di possibili sintomi di nausea.
Il paziente con doc usa molti saponi, gel, igienizzanti, per evitare contagi.
Differenze tra emetofobia e doc
Il soggetto doc come l’emetofobico teme di poter vedere immagini di vomito, la differenza fondamentale è data dal fatto che il fobico evita ì per non affrontare la situazione che causa spavento, mentre l’ossessivo affronta il problema cercando di controllare l’ansia che emerge attraverso rituali che si è costruito.
Il fobico pensa che se qualcuno lo vedesse vomitare potrebbe giudicarlo male, non di rado il paziente che soffre di emetofobia presenta sullo sfondo anche una certa fobia sociale.
Mentre il paziente ossessivo è paralizzato non dal giudizio esterno, ma dalla preoccupazione di contaminare gli altri, o essere lui stesso contaminato.
L’evitamento è la tattica principale del fobico, la rassicurazione la strategia utilizzata dall’ossessivo.
Come intervenire?
Le misure psicoterapeutiche messe in campo dovranno necessariamente essere diverse, in quanto la dinamiche che sorreggono i due disturbi sono differenti pur presentado una certa comorbilità.
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