L’anoressia nervosa

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L’anoressia nervosa è un disturbo dell’alimentazione, le persone che soffrono di questo disturbo rifiutano il cibo per la paura di ingrassare.

Il disturbo riguarda prevalentemente il sesso femminile rispetto al sesso maschile, e di solito si manifesta dall’età puberale in avanti.

Nel DSM-4 per una diagnosi di anoressia nervosa, era condizione necessaria avere un peso corporeo inferiore per 85% del peso normale, mentre nel DSM-5 è richiesto un peso basso e significamente inferiore al peso normale.

Per il DSM-5 v, per una diagnosi di anoressia, sono necessari i seguenti criteri:

  1. Restrizione dell’assunzione di calorie in relazione alle necessità, che porta a un peso corporeo significativamente basso nel contesto di età, sesso, traiettoria di sviluppo e salute fisica. Il peso corporeo significativamente basso è definito come un peso inferiore al minimo normale oppure, per bambini e adolescenti, meno di quello minimo atteso.
  2. Intensa paura di aumentare di peso o di diventare grassi, oppure un comportamento persistente che interferisce con l’aumento di peso, anche se significativamente basso.
  3. Alterazione del modo in cui viene vissuto dall’individuo il peso o la forma del proprio corpo, eccessiva influenza del peso o della forma del corpo sui livelli di autostima, oppure persistente mancanza di riconoscimento della gravità dell’attuale condizione di sottopeso.

Tipo con restrizioni: Durante gli ultimi 3 mesi, l’individuo non ha presentato ricorrenti episodi di abbuffate o condotte di eliminazione (per es., vomito autoindotto o uso inappropriato di lassativi, diuretici o enteroclismi). In questo sottotipo la perdita di peso è ottenuta principalmente attraverso la dieta, il digiuno e/o l’attività fisica eccessiva.

Tipo con abbuffate/condotte di eliminazione: Durante gli ultimi 3 mesi, l’individuo ha presentato ricorrenti episodi di abbuffata o condotte di eliminazione (cioè, vomito autoindotto o uso inappropriato di lassativi, diuretici o enteroclismi).

In remissione parziale: Successivamente alla precedente piena soddisfazione dei criteri per l’anoressia nervosa, il Criterio A (basso peso corporeo) non è stato soddisfatto per un consistente periodo di tempo, ma sia il Criterio B (intensa paura di aumentare di peso o diventare grassi o comportamenti che interferiscono con l’aumento di peso) sia il Criterio C (alterazioni della percezione di sé relativa al peso e alla forma del corpo) sono ancora soddisfatti.

In remissione completa: Successivamente alla precedente piena soddisfazione dei criteri per l’anoressia nervosa, non è stato soddisfatto nessuno dei criteri per un consistente periodo di tempo.

Livello di gravità attuale

  • Lieve: Indice di massa corporea ≥ 17 kg/m2
  • Moderato: Indice di massa corporea 16-16,99 kg/m2
  • Grave: Indice di massa corporea 15-15,99 kg/m2
  • Estremo: Indice di massa corporea < 15 kg/m2

Codici diagnostici: ICD-9: 307.1; ICD-10: F50.01 tipo restrittivo; F50.02 Tipo con crisi bulimiche/condotte di eliminazione.

Il rischio di suicidio nell’Anoressia Nervosa è elevato: 12 su 100.000 per anno.

Cause anoressia nervosa

  • fattori sociali: l’anoressia nervosa trova terreno fertile in quelle culture che danno importanza alla “bellezza fisica” con un ideale di bellezza associata alla magrezza;
  • fattori individuali: mostrare già da piccoli, tratti ossessivi;
  • fattori familiari: famiglie ipercontrollanti, con madri che dominano la scena familiare;
  • fattori genetici/biologici: tassi elevati di anoressia nervosa tra gemelli monozigoti, rispetto ai dizigoti

L’anoressia può portare svariate e gravi complicanze: a livello metabolico, neurologico, cardiovascolare, gastrointestinale, muscolo-scheletrico.

Chi soffre di anoressia, spesso presenta disturbi dell’umore, come la depressione.

Anoressia cura

Le terapie più consigliate, sono la psicoterapia cognitivo-comportamentale e la terapia della famiglia.

All’inizio del rapporto terapeutico, sarà preferibile evitare di toccare l’argomento “alimentazione”, in quanto chi soffre di anoressia, può mostrare forte rigidità a trattare l’argomento cibo; Nei primi colloqui psicologici è importante soprattutto concentrarsi sullo sviluppare una “sana alleanza terapeutica”.

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